VIAGGIATORI – GIUSEPPE E MARIA – parte 6

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GIUSEPPE E MARIA Parte 6

Dissolvenza in apertura.
Voce off di Giuseppe, mentre Maria entra in una cabina telefonica “Poi, Maria si ricordò di avere dei parenti e li chiamò a telefono”. Primo piano di Giuseppe visibilmente impaziente, scocciato dalla possibile intrusione dei “parenti”. Primo piano in raccordo di Maria a telefono: “Va bene, allora, a fra poco!” P.I. di lei che esce dalla cabina; si avvicina a lui che continua ad essere impaziente: “Mia cugina ha detto di andare all’Ippodromo. Verranno a trovarci là. Bisognerà prendere un autobus”.
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C.I. autobus che arriva. I due scendono insieme ad altre persone. Voce fuori campo di Giuseppe: “Parenti lontani, anche nella memoria di Maria; non li vedeva da quasi venti anni: andammo a caccia di fisionomie”.
Ingresso dell’Ippodromo. I due vi entrano in Campo totale.
Vari volti analizzati dalla cinepresa in rapida successione con PPP di volti di donne, uomini e bambini.
In un angolo su una panchina due innamorati scambiano effusioni. Poco distante da loro una cinepresa li riprende; il regista è lo stesso giovane intravisto con la sua piccola troupe alla Stazione ed a Piazza del Comune.
Totale del Parco con Panoramica. Voce fuori campo: “Maria, Maria!”. Totale su Giuseppe, Maria e due giovani donne, more di media statura che si avvicinano. Hanno con sé tre ragazzini, chiaramente un po’ discoli. Si abbracciano e baciano Maria “Che bella sorpresa! Da quanto tempo… mamma mia, da quando andavamo insieme alla scuola elementare. Come sta tua madre? Mi hai detto che vuoi stabilirti qui… non sai che piacere…appena l’ho detto agli zii….Ah, tu sei Giuseppe, che piacere!” Le battute vengono suddivise fra le due cugine a soggetto. Maria è praticamente “muta”! Giuseppe infastidito!
Voce off di Giuseppe mentre le donne continuano a parlare; Maria riesce con difficoltà ad aprire bocca: “Questo turbinio di voci mi dava fastidio; sopportavo gli schiamazzi consueti di un Parco ma questo “assalto” era troppo. Preferivo giocare con i bambini.” Giuseppe osserva l’incontro fra il frastornato ed il perplesso.
Campo Intero dei bambini che cominciano a correre per il parco, mentre le tre donne si siedono e lui va con il bambino più piccolo all’altalena.
Figura Intera di Giuseppe, del bambino e dell’altalena. Giuseppe spinge l’altalena. Incursione degli altri due più grandi che cominciano a girare intorno a Giuseppe ed all’altalena; lo tirano per la camicia, rincorrendosi.
Il più grande lo tira per mano. Giuseppe smette di spingere l’altalena; il piccolo smonta per consentire ad un altro estraneo di salirvi. Il bambino grande rivolgendosi ai fratelli e poi a Giuseppe: “Andiamo a giocare nel tunnel…vieni anche tu!”
Piano Intero l’imboccatura del tunnel, il bambino spinge Giuseppe dentro: “Tu entra di qua; noi ti aspettiamo di là”.
Piano intero l’altra imboccatura. I bambini aspettano Giuseppe che tarda. Emerge anchilosato piegato su se stesso e con un “problemino” di cui già si è accorto. Si guarda la scarpa destra: è insozzata da un escremento di cane e si agita per eliminarlo, suscitando le risa frenetiche dei bambini. Anche altri sconosciuti partecipano al sabbah. Andando tutti verso le donne i bambini canticchiano: “Giuseppe è andato nella cacca, Giuseppe è andato nella cacca”.
Piano Intero. I bambini continuano a cantilenare e sullo sfondo mimica tipo gag cinema muto di Giuseppe infastidito e intollerante della situazione, mentre cerca sull’erba di eliminare l’escremento sfregando la scarpa.

GIUSEPPE E MARIA – FINE PARTE 6 – continua

PRATO – OFFICINA GIOVANI – 25 NOVEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE – ALTROTEATRO ore 20.45

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25 NOVEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Questa sera ore 20.45 ad Officina Giovani agli ex Macelli Comunali di Prato l’Associazione Culturale “ALTROTEATRO” di Antonello Nave presenterà “Ricordo di un dolore” nell’ambito delle manifestazioni collegate alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. In un post precedente (21 novembre) accennavo alla parte dedicata all’Antologia di Spoon River. Oggi scriverò di quella dedicata ad una delle poetesse in lingua araba più importanti, Maram al-Masri, utilizzando le pagine XXXVII e XXXVIII della Introduzione che Valentina Colombo ha posto alla sua Antologia di poetesse arabe contemporanee, “Non ho peccato abbastanza”, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori 2007.

“La siriana Maram al-Masri non vive più nel proprio paese, bensì in Francia. Il suo successo, senza pari in Occidente, è dovuto essenzialmente alla raccolta “Ciliegia rossa su una piastrella bianca”. Il suo linguaggio è diretto e sensuale, pur non rinunciando né all’eredità della poesia araba, né all’originalità della propria voce. Le immagini affiorano e si fissano indelebili nella mente del lettore.”

“Malinconica e ironica al contempo….è riuscita in maniera eccelsa a superare la contrapposizione manichea tra tradizione e femminismo. La sua voce personale rivela al lettore un’estensione che trascende le frontiere….il talento non obbedisce ai generi…riesce a svelare l’ambiguità del mondo asessuato…”

Valentina Colombo è la massima esperta italiana di Letteratura del mondo arabo. Ha pubblicato, oltre a “Non ho peccato abbastanza” da cui sono tratti i due brani qui sopra riportati, “PAROLA DI DONNA CORPO DI DONNA – Antologia di scrittrici arabe contemporanee” Piccola Biblioteca Oscar Mondadori 2005, “L’ALTRO MEDITERRANEO – Antologia di scrittori arabi del Novecento” Classici Mondadori 2004, “ISLAM Istruzioni per l’uso” Oscar Mondadori 2009, “BASTA! Musulmani contro l’estremismo islamico” 2007. E’ la traduttrice di moltissimi grandi autori della letteratura islamica, come Nagib Mahfuz, Premio Nobel 1988

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