L’EMBLEMATICA VICENDA DELLA PISTA DEL NUOVO AEROPORTO DI FIRENZE – PRATO E L’AMBIGUO PD

L’EMBLEMATICA VICENDA DELLA PISTA DEL NUOVO AEROPORTO DI FIRENZE – PRATO E L’AMBIGUO PD

Qualcuno sarà sorpreso dal comportamento del Sindaco Biffoni in relazione alla vicenda della pista del nuovo Aeroporto di Firenze. Anch’io ho buoni motivi per sorprendermi, non dell’atteggiamento ondivago ad uso strumentale politico elettorale da parte del Sindaco, ma della dabbenaggine di una parte di personaggi che hanno avuto fiducia in lui che oggi si sorprendono, uscendo dal guscio in cui si sono ficcati o togliendosi la “fetta di prosciutto” che avevano apposto sulle loro palpebre. Non mi sorprende il silenzio accondiscendente di una parte fra coloro che hanno strumentalmente sostenuto “in primissima fila” il Comitato per il NO; avevo avuto mille ragioni per diffidare di questi “signori” e questo atteggiamento pilatesco in cambio di “piatti sostanziosi di lenticchie” non mi sorprende. Lo stesso dicasi per il Partito Democratico che sta scavando un solco sempre più profondo con quella parte di città che ha a cuore i temi ambientali e che propone soluzioni alternative razionali anche dal punto di vista dei costi economici di un’operazione scellerata e nociva. La politica di piccolo cabotaggio che sta portando avanti la maggioranza di governo regionale sulle infrastrutture e sul sociale, realizzata soprattutto per valorizzare l’imprenditoria privata è indubbiamente il segno dei tempi, nei quali si inserisce il passaggio dal “berlusconismo” al “renzismo”. La mia voce ovviamente avrà in questa fase scarsi consensi, ma si caratterizza come monito per il futuro…

Giuseppe Maddaluno

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“MA L’IDEA CHE E’ IN ME…” OMAGGIO A GIACOMO MATTEOTTI – Circolo Matteotti via Verdi 30 Prato lunedì 17 novembre ore 21.00

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Conosco Antonello Nave da una quindicina d’anni; è stato fra i più validi docenti di mia figlia Lavinia ed è uomo colto e curioso, preciso e profondo nella sua attività professionale così come in quella artistica. Insieme a lui ho realizzato alcuni incontri culturali, primo fra tutti quello dedicato ad Oreste Chilleri, scultore autore di monumenti funebri alla cui figura ha dedicato alcuni suoi scritti; successivamente la nostra collaborazione è evidente nel mio videodocumentario “Appunti sull’umana tragedia del XX secolo” dedicata alla persecuzione ed al genocidio degli Ebrei da parte dei nazifascisti.
Antonello ha qualche giorno fa detto che l’attività del suo gruppo “Altroteatro” ha avuto inizio, forse intendeva dire a Prato, con la messa in scena di una sua proposta proprio nella Circoscrizione Est al tempo in cui vi ricoprivo la carica di Presidente della Commissione Cultura.
Quest’anno con Antonello abbiamo riavviato i rapporti con un’iniziativa che si collegava alle figure di due personaggi importanti del Cinema d’autore, Vigo e Truffaut, in occasione degli 80 e 30 anni dalla loro scomparsa.
Ho sempre seguito Antonello in questi anni e dunque non mi poteva sfuggire l’Omaggio a Giacomo Matteotti che, a 90 anni dal suo assassinio, egli ha voluto, con la solita precisione meticolosa e metodica, dedicare a questo grande personaggio della nostra Storia. Ne ho accennato al Segretario del Partito Socialista di Prato, Alessandro Michelozzi, proponendogli un’iniziativa da svolgere all’interno del Circolo “Matteotti” in via Verdi 30 a Prato (di fronte al Teatro Metastasio). L’amicizia e l’interesse culturale e politico comune ha fatto il resto. Ed è così che lunedì 17 novembre alle ore 21.00 Altroteatro rappresenterà all’interno del Circolo Matteotti “Ma l’idea che è in me…” Omaggio a Giacomo Matteotti interpretato da Benedetta Tosi ed Eugenio Nocciolini con l’accompagnamento musicale e canto di Antonio Lombardi, Vincenzo Santaniello e Francesca Vannucci. La scrittura scenica e la regia sono, ovviamente, di Antonello Nave. All’iniziativa interverranno Riccardo Nencini, viceministro Infrastrutture e Trasporti oltre che Segretario nazionale del PSI, e Matteo Biffoni, Sindaco della città di Prato. Da sottolineare la grande disponibilità che è stata concessa da parte della Presidenza del Teatro Metastasio (un grazie sentito e dovuto al Presidente Massimo Bressan) che ha cooperato per la parte tecnica alla riuscita dell’iniziativa.
Il titolo dell’elaborazione scenica si riferisce ad una delle frasi profetiche del suo destino pronunciate da Giacomo Matteotti (Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai ) dopo la sua denuncia alla Camera dei Deputati relativa ai brogli, le violenze, i soprusi e le irregolarità che i fascisti avevano attuato nel corso delle elezioni del 6 aprile. Era il 24 maggio del 1924. Il 10 giugno Matteotti fu rapito ed ucciso. Il 3 gennaio dell’anno successivo Benito Mussolini assunse su di sé la piena responsabilità del delitto.

L’INIZIATIVA E’ PUBBLICA E L’INGRESSO “LIBERO” SARA’ CONSENTITO FINO ALLA COPERTURA DEI POSTI DISPONIBILI

La prima di questo lavoro si è tenuta a Rovigo nel chiostro San Bartolomeo lo scorso 6 settembre – eccone la locandina

Ma l'idea che è in me

Questa invece è la locandina dell’iniziativa di Prato

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VIAGGIATORI – una serie di racconti – GIUSEPPE E MARIA – parte 2

 

 

Santa Maria Novelladuomo_firenze1133225-signoriaPonte VecchioMarco BerniSan Lorenzo

Vogliono avere tutto il tempo che sarà necessario per conoscere, capire, possibilmente decidere. Partono così di notte fonda in cuccetta da Napoli Centrale: il treno arriverà intorno alle sei a Firenze, una città che già conoscono e vi si fermeranno tutta la mattina per recarsi in Provveditorato e verificare che tutto sia in regola. L’Ufficio è  vicino alla Stazione di Santa Maria Novella ma apre solo alle 9.00 di mattina; c’è un caffè a due passi, vi entrano e fanno colazione seduti. Sono in tutta evidenza “turisti”, hanno con loro due valigie e l’aria tipica di chi è estraneo alla città, hanno anche una mappa e la stanno consultando sul tavolino accanto a dolcetti morbidi  e cappuccini caldi; ed è così che vengono avvicinati da un signore che propone loro una sistemazione in un albergo a pochi passi in via della Scala: “No, grazie” – dice Giuseppe – “dobbiamo andare a Prato” e, mentendo senza motivo: “Aspettiamo degli amici che vengano a prenderci. Grazie”. Sono pieni di energia, è ancora presto per il Provveditorato ed allora decidono di lasciare i loro bagagli al Deposito in stazione e farsi un giro per Firenze. E’ bella, Firenze, in un mattino di luglio inoltrato; anche se porta le ferite della notte e qua e là c’è qualche gruppetto assonnato che si muove con lentezza ritornando negli alberghi dopo notti di bagordi e di trasgressioni. Alcuni giovani, forse anche un po’ bevuti, sono bivaccati nella Piazza della Basilica austera e solenne di Santa Maria Novella. Attraverso viuzze poco transitabili si intravede la sagoma trionfale e poderosa del Duomo di Santa Maria del Fiore, pochi passi e ci si è proprio sotto, sotto la Cupola del Brunelleschi ed il Campanile di Giotto che le fa da scudiero, accompagnato dallo stupendo Battistero con le Porte di Andrea Pisano e  Lorenzo Ghiberti. A quell’ora, le otto del mattino, non vi si può accedere ma non ve n’è  nemmeno il tempo;  l’aria fresca mitigata già dai primi raggi di un sole caldo spinge Giuseppe e Maria a proseguire la loro passeggiata mattutina verso Piazza della Signoria, di là vanno verso Ponte Vecchio ed arrivano nella Piazza di Palazzo Pitti, cominciando ad osservare le prime aperture dei negozi d’arte ed il viavai di gente di ogni nazionalità, evidenziata dai diversi linguaggi e dalle diverse fisionomie. Quando si accorgono che sono poco meno che le 9.00, essendo però ritornati verso la Basilica di San Lorenzo con una parte delle bancarelle che hanno appena aperto le loro attività, si affrettano a ritornare verso la Stazione ed imboccano via Alamanni.

“Lei è fortunata, professoressa” dice la funzionaria del Provveditorato “le è stata assegnata una cattedra in una delle scuole più prestigiose di Italia: il “Cicognini”, si presenti pure anche stamattina: il Rettore la accoglierà, è persona molto attenta ed affabile. Non è ancora partito per le ferie, anche perché ci sono ancora dei collegiali. Partiranno tutti fra pochi giorni, in agosto”.  E visto che ci sono chiedono anche quante possibilità vi siano per l’assegnazione provvisoria di Giuseppe. Non vengono rassicurati, suggeriscono però di fare la domanda, che scadrà nella prima settimana di settembre. Ripartono, con delle certezze ma anche con dei dubbi che creano ansia,  per Prato.

Da qui in avanti li seguiremo attraverso un percorso cinematografico, una sorta di sceneggiatura, mentre si avvicinano a Prato incontro ai loro destini e ne seguiremo gli incontri.

Giuseppe e Maria – 2 – continua

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