riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

Le amiche e gli amici dei social e quelle persone con cui ho un frequente contatto telefonico, in queste giornate un po’ turbinose, rese tali non tanto dai nostri ritmi usuali ma dal tam tam mediatico televisivo, impietoso elenco di infettati e deceduti, hanno, sin dal primo momento in cui è partita la regola del distanziamento, avviato ad affermare che “dopo questa esperienza occorrerà rivedere molti aspetti del nostro stile di vita”.
Su quel “dopo” bisogna riflettere prima possibile,
non si può aspettare il “dopo” anche perché, in questo “mentre”, altre figure collettive forse più forti dal punto di vista politico ed economico non perderanno del tempo per agire,
soprattutto in modo poco evidente e chiaro, allo scopo di accaparrarsi posizioni di privilegio ben superiori a quelle fin qui già possedute.
In un contesto di pre-involuzione dovremo ritornare a parlare di “lotte di classi”.
Su questo Blog ho cominciato a ragionare su alcune questioni che l’emergenza Coronavirus ha messo a nudo, rendendole evidenti ben oltre quanto non lo fossero state da me prima.

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Si parla dell’Ambiente ed anche se ho più volte criticato l’approccio un po’ snobistico ed elitario sensazionale della Greta non ho nascosto lo sdegno per le posizioni arroganti ed intrise di vera profonda ignoranza, accompagnate dalla difesa nemmeno tanto velata degli interessi delle grandi compagnie industriali mondiali, espresse da Trump.
Oggi voglio qui cominciare a ricredermi rispetto alla Greta, senza tuttavia indulgenze per il sistema “mediatico” fin qui utilizzato, portandomi a sostenere l’evidenza dei danni che l’incuria dell’Ambiente ha provocato sulla Salute della popolazione mondiale. In realtà, non ho mai pensato che non si dovesse aprire una vertenza globale intorno al tema dell’Ambiente, ma continua a darmi fastidio tutta la “liturgia” che ha caratterizzato l’immenso apparato che ha sostenuto le campagne della giovane svedese.

Per operare sul “concreto” chiederei più attenzione intorno alla questione ambientale ed alle fondamentali partite che si giocheranno nei prossimi mesi collegate al tema delle grandi opere (semmai pubblicizzate come necessarie per la “ripresa” economica” del nostro Paese), soprattutto quelle che avranno un impatto fortemente negativo sui territori anche in quest’epoca di pandemie: sarà molto significativa la posizione che prenderanno coloro che hanno programmato di ampliare l’area aeroportuale di Firenze, incuranti dei danni macroscopici che quella scelta arrecherà alla Piana, sconvolgendo l’ecosistema naturalistico ambientale in modo irreversibile.
Purtroppo, in questi momenti, nei quali la riflessione sui danni dell’inquinamento, nella loro complessità, sembrerebbe per tanti di noi urgente (e ne è prova quel che scriviamo, quel che diciamo), ai “signori della Politica affaristica” non interessa e, mentre ancora andiamo piangendo le conseguenze di una serie di scelte scellerate, continuano ad impegnare il loro tempo per difendere i loro progetti (la Regione Toscana in queste ore ha disposto un via libera per riscrivere il Pit relativo, incurante delle diverse bocciature collezionate).

Aggiungo una nota molto personale: in questi giorni di forzata permanenza nelle mura domestiche soprattutto nelle giornate più calde dalla mia privilegiata prigione sosto sul balzo di un mio terrazzino dal quale godo una veduta ampia e straordinaria; il silenzio è accompagnato da una nitidezza dei contorni che vanno dalle colline fiorentine a quelle del Montalbano e pistoiesi. Mi sono ritrovato a pensare che in tutto questo “dramma” l’ecosistema si avvantaggerà a favore del mondo animale (a Ponte a Mensola nelle ville de “I Tatti” su per Settignano sono arrivati i cinghiali con i loro cuccioli)

e, non vedendo più aerei operare ho pensato anche a quanta parte di inquinamento acustico ed atmosferico si stanno risparmiando i cittadini di Scandicci.

E queste riflessioni vengono a confermare l’insipienza e la voracità, la rapacità e l’incapacità amministrativa di questa gente, che non meritava la mia attenzione e non la merita tuttora.

Joshua Madalon

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