riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

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riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

Sono perfettamente consapevole della serietà tragica degli eventi di questa primavera, anche se molto spesso mi chiedo se questa farraginosità che caratterizza la gestione dell’ordine pubblico attraverso livelli disparati di decreti ed ordinanze sovrapponibili, la cui applicazione può avvenire ad interpretazione soggettiva dei vari livelli nella gestione pratica, abbia una guida semmai occulta, una regia sovrana.
La risposta alla mia domanda è la stessa di quell’amico che, avendo io notato l’ambiguità dell’ordinanza della Regione Toscana che disciplina l’uso delle “mascherine” ed avendolo denunciato in una delle numerose chat che surrogano la mancanza fisica del confronto, ha esclamato un “boh!” significativo ed eloquente.
Ho letto e riletto quella indicazione n.2, che non si spiega logicamente, se non in quello che è il comune “buonsenso”. Questo, però, significa che – dopo aver letto e riletto il testo – io debba o possa fare come meglio creda.
Ma quel che io credo “meglio” di fare non è detto mica che sia ciò che meglio ritenga che io “debba” fare per il solerte vigile o poliziotto che mi incroci lungo la mia deambulazione.
Provo a rileggerlo insieme a voi:

Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale Toscana N° 26 del 06 Aprile 2020

Oggetto: Misure straordinarie per il contrasto ed il contenimento sul territorio regionale della diffusione del virus COVID-19 in materia di utilizzo di mascherine

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE (Toscana)…….

O R D I N A

“ 1. di disporre l’utilizzo obbligatorio della mascherina monouso, in spazi chiusi, pubblici e privati aperti al pubblico, in presenza di più persone, oltre che nei mezzi di trasporto pubblico locale, nei servizi non di linea taxi e noleggio con conducente;
2. di disporre l’utilizzo obbligatorio della mascherina monouso, in spazi aperti, pubblici o aperti al pubblico, quando, in presenza di più persone, è obbligatorio il mantenimento della distanza sociale;
….omissis……

Dopo il punto 1 non era affatto necessario un secondo punto, una cosiddetta “puntualizzazione” del tutto pleonastica, se l’obiettivo fosse quello che appare condivisibile, e cioè che “bisogna usare la mascherina quando si è in un luogo pubblico e si stia in contatto con altre persone in modo necessariamente ravvicinato”. Punto e basta.
Invece cosa accade: con il punto 2 si ingenera confusione. A questo punto anche io gioco con le domande:”E’ una scelta volontaria o involontaria quella di creare uno sbandamento mentale?” se è “volontaria” allora è “diabolica” ed è un misero tentativo di accostarsi al “Newspeak” orwelliano, quella forma linguistica artificiale progettata per umiliare l’intelligenza umana con una forma primitiva di bipensiero (dico una cosa ma ne faccio intendere un’altra).
Se, poi, è “involontaria” perché poco si sa di strategie luciferine, molto bene!

Consiglierei agli estensori ed al firmatario di riprendere il percorso scolastico forse interrotto, forse non del tutto fruttuoso, per seguire gli impegni amministrativi e politici, e dotarsi di santa pazienza e studiare, semmai con un modernissimo corso online, su come si fa una corretta utile comunicazione.

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Leggendo quel “brano” dell’ordinanza, non ho potuto evitare di accostarlo alle modalità seicentesche descritte dal Manzoni nell’elaborazione delle leggi e delle “grida”.

In fondo, non siamo cambiati, ed Azzeccagarbugli vive e cammina insieme a noi. Ahinoi!

J.M.

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