riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

Coronavirus

riprendo a trattare COME SARA’ IL MONDO DOPO QUESTA TEMPESTA – come dovrebbe essere per essere migliore

Avevo scritto quel che segue prima che da parte della società che proponeva, qui a Prato, di fare i tamponi a pagamento (circa 100 euro) si facesse “marcia indietro”. Tranne che per quest’ultima “scelta”, forse suggerita anche dalla situazione drammatica verificatasi all’interno di una Casa di Cura, dove la richiesta di “tamponi” era stata inevasa per circa un mese (il 9 marzo erano stati rilevati i primi casi positivi), è necessario tenere alta la guardia su ogni caso “sospetto” si verifichi. Se proprio dobbiamo usare quel modo di dire che a me non piace per niente, “non è il momento”, applichiamolo in questa direzione: non abbandoniamo l’impegno ed il coraggio!

Il richiamo a “tempo di guerra” che si va diffondendo da diverse parti – se confermato soprattutto da chi detiene “potere” anche se in un ambito democratico – dovrebbe far emergere delle risposte efficaci nei confronti di quanti vanno approfittando dei disagi per lucrare in modo scorretto sulle spalle dei propri concittadini. Ci devono essere dei limiti per tutto e per tutti, oltre i quali è indegno l’agire di chicchessia. Ciascuno di noi sta vivendo delle limitazioni, soprattutto alla propria libertà di movimento e di azione, ma non è accettabile che vi sia chi, sull’onda delle preoccupazioni di ognuno verso se stesso ed i propri parenti ed amici, ne approfitti per costruire vantaggi personali “privati”.

Parlo sia di chi commercia già sui limiti, travalicandoli pure, della borsa nera con mascherine e prodotti alimentari sia di chi nella confusione generale si propone di attuare screening a pagamento con quei tamponi che, in regime speciale, dovrebbero essere affidati solo ad una struttura pubblica. Questi eventi ci fanno dubitare sull’assioma anche da molti di noi proclamato per il quale “questa emergenza ci renderà migliori”!

Il “pubblico” (Comune, Regione, Stato) faccia sentire la sua voce con appositi atti legislativi e ci eviti questa ulteriore ingiuria. Non bastano dichiarazioni che finiscono per essere tutte inserite nella categoria delle “ipocrisie”; occorrono scelte ancor più coraggiose di quanto finora messo in campo. Si è ancora una volta forti con i deboli lasciando che i forti “privati” continuino ad aggiudicarsi spazi che progressivamente sono stati portati via al “pubblico”. La rendita finanziaria, l’accumulazione progressiva di risorse economiche non ha nulla a che vedere con la “democrazia”: spesso ne è la negazione perchè si sottrae ai controlli.

Non facciamoci illudere da chi genericamente ci parla di “tempi migliori futuri”.

Facciamo in modo che il “dopo” sia davvero migliore ma, badate bene, non come intendono coloro che già “prima” comandavano e che vorrebbero addirittura aumentare le loro fortune sulla nostra pelle. E’, questo, un accorato appello rivolto a tutti, siano giovani che maturi ed anziani. Dobbiamo impegnarci anche per chi in questa vicenda triste ci ha lasciati: sono state vittime incolpevoli di un’incuria generale, dell’abbassamento dell’attenzione intorno alla Salute pubblica, a cominciare dalle grandi cattedrali ospedaliere delle regioni più ricche, quelle che, prima di tutte le altre, vantandosi di possedere le migliori strutture, hanno svenduto ai privati quel che doveva invece appartenere per storia e tradizione democratica a tutti noi.

Un appello urgente dunque a chi governa questo Paese: ne prenda in mano le sorti e con energia eviti che vi sia una deriva. Mentre la stragrande maggioranza del Paese nella consapevolezza della gravità della situazione va rispettosamente applicando le regole limitative ma necessarie ve ne è una parte che invece tende ad avvantaggiarsene illegalmente. Questi ultimi vanno colpiti e sanzionati non solo moralmente. Evitiamo che il cittadino onesto sia lasciato solo nel momento del bisogno.

Joshua Madalon

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