I CONTI NON TORNANO – un racconto morale – parte quinta (vedi 16 aprile per parte quarta)

I CONTI NON TORNANO – un racconto morale – parte quinta (vedi 16 aprile per parte quarta)
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Si tratta di un meta-racconto che mette in evidenza come la Politica di quella parte che raccontava al mondo di essere Sinistra rincorreva già più di venti anni fa interessi particolari che poco coincidevano con quelli della “gente comune”.

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“Ma gli spazi di quella casa” con saggezza la nonna di un allievo, che era stata preside, si inserì “sono pieni della storia culturale ed umana di quella famiglia ; vi sono suppellettili importanti accumulate nel tempo. A me sembra fondamentalmente egoistica questa proposta!”
E un docente di materie giuridiche, facendo leva sulle sue conoscenze: “Dobbiamo ragionare. Consultiamo qualche esperto; nello studio del prof. Vincenzi ci potranno aiutare. Verifichiamo gli aspetti normativi ed analizziamo le pieghe dei dispositivi legislativi e normativi!”.
Una delle docenti che aveva partecipato anche ad alcune riunioni di Partito soggiunse: “Trovo stalinista e paternalistico l’atteggiamento dell’Assessore. Mi ha profondamente delusa. Dimostra di essere stupida, soprattutto se crede che noi si sia così imbecilli da calare la testa, così, per “disciplina di Partito””!
E qualcuno di rimando alzò il tiro: “..E anche il Provveditore non è da meno….”.
Queste furono solo alcune delle riflessioni fatte a voce alta dai presenti a quell’incontro.
E Giorgio, che aveva annotato il tutto: “Sì, certo” concluse, salutando “la proposta dell’Amministrazione è razionalmente incomprensibile” ed il prof. Vincenzi, esperto di legislazione pubblica e civile, e che per tale motivo era stato chiamato in causa, aggiunse: “Mi attivo, fatemi avere al più presto tutta la documentazione possibile, mentre intanto voi proseguite con le relazioni di carattere politico istituzionale per capire meglio il da farsi”.
I giornalisti che erano stati avvertiti della questione e che non erano intervenuti, vista l’urgenza e l’ora tarda nella quale l’Assemblea si era tenuta, essendo stati informati in modo non ufficiale ma riconoscendo l’appetibilità del dissidio, tempestarono di telefonate Giorgio e gli altri colleghi anche durante il periodo di vacanze natalizie che, lo speravano innanzitutto i tre compagni colleghi ed amici, avrebbe potuto indurre l’Amministrazione provinciale a ritornare sui suoi passi.
L’ipotesi di applicare le regole del dimensionamento, così come erano stabilite, sarebbe stata la più semplice, la più realistica, la più rispettosa, la più legale soluzione.
I documenti che gli esperti chiedevano di avere a disposizione, per dimostrare che quelle scelte avrebbero comportato maggiori danni, anche economici, laddove non si fosse preso in considerazione il numero massimo di 900 allievi per ciascun Istituto, furono tantissimi.
…continua….
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Nota:
Il “racconto morale” per essere compreso ha bisogno di avere anche una documentazione. La fornirò “cum grano salis” attingendo a documenti reali riportati non in linea cronologica, ma tenendo conto degli elementi affrontati nella metanarrazione.
Il primo dei documenti è un “Rapporto circostanziato sulla ottimizzazione della rete scolastica Scuole superiori di Prato” redatto dall’allora (1998/99) Dirigente del Liceo “Copernico”. E’ una relazione di parte, inevitabilmente a difesa delle “legittime” richieste delle diverse componenti del suo Istituto.
Nel prossimo blocco lo riporterò non in testo integrale, che è tuttavia in mio possesso ed è a disposizione di chi lo voglia consultare.

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