28 gennaio – LE STORIE 2008-2009 – 17 (per la parte 16 vedi 14 gennaio)

Ad esso risponde un altro protagonista della storia politica e sociale del Decentramento pratese, G.Z..

Molto chiaro il documento: In particolare apprezzo il punto 5 sulle circoscrizioni leggere ma con più deleghe, al quale manca un passaggio dove ci sia più trasparenza (suggerisco un protocollo procedurale) tra l’amministrazione comunale e circoscrizionale: molto stride su questo rapporto non sempre chiaro.

Pochissime linee sul Decentramento

1. Importanza politica e democratica del Decentramento;

2. Il Decentramento così come è non va bene.

3. In tempi di crisi di solito si cercano e si trovano le migliori soluzioni (importante che non si faccia nulla per emergenza: quindi anticipiamo le scelte)

4. In ogni caso, Massimo darà delle linee generali su cui poi la futura Amministrazione lavorerà

5. Una Circoscrizione più forte ma più leggera; facendosi forti della Legge sulla partecipazione ci potrebbe essere una Circoscrizione in cui ogni eletto della maggioranza (un Consiglio di 11 membri con maggioranze 6\5, 7\4) potrebbe assumere degli incarichi ottenendo allo stesso tempo un riconoscimento formale forfettario (escluso il Presidente che avrebbe quel che ora gli viene riconosciuto); in ogni frazione del territorio verrebbe organizzato un Comitato rappresentativo da consultare obbligatoriamente ogni qualvolta dovessero essere discussi argomenti che riguardano quel territorio o più territori della città. Le Commissioni saranno formate da membri eletti e non eletti ma non potranno superare il numero massimo del totale dei consiglieri (max 11) ed in esse verranno rappresentate non le forze politiche ma le realtà territoriali di cui si diceva prima. I membri di maggioranza non percepiscono alcun gettone (ma verranno retribuiti – vedi sopra -).

Con la riduzione del numero – accanto alla valorizzazione delle competenze assolutamente necessarie – il lavoro nelle Circoscrizioni dovrebbe essere più fruttuoso e meno costoso per la collettività.

G. Z.

Di seguito su questi stessi temi, e altro, ci sarà un’elaborazione più approfondita.

Contributo su “Cultura e Decentramento”

In tempo di crisi, più che mai in tempi di crisi, occorre interrogarsi sul valore (sui valori) della Cultura; occorre comprendere, ad esempio, quali (e quanti) danni abbia comportato l’avvento della televisione commerciale.

Fra gli interventi da realizzare sarebbe opportuno istituire una rete televisiva civica che senza steccati dia spazio alle diverse (sono tantissime) voci della città, una piazza non virtuale da cui trasmettere programmazione ed iniziative dell’Ente Locale e non solo.

L’idea può apparire vecchia (se ne era parlato qualche legislatura fa) ma sarebbe molto efficace per informare e progettare ed anche per intrattenere a vari livelli i cittadini senza cadere nel provincialismo.

La Cultura va rielaborata a Prato con il coinvolgimento “pieno e totale” delle Circoscrizioni che in questi quindici anni hanno accumulato una immensa esperienza anche “autonoma”.

Va mantenuto e corroborato il rapporto fra i territori e i grandi contenitori; va rafforzato il contatto con i gruppi che si occupano di Cultura e vanno supportate ancora di più alcune esperienze “forti” come ad esempio “Officina Giovani”.

Va affrontato e risolto con scelte “comunque” coraggiose il nodo Interporto\Etruschi.

Devono trovare valorizzazione piena le esperienze del “Magnolfi”, dei Cineclub attivi in Prato e del Teatro Ragazzi.

Nelle realtà molto “decentrate” grande attenzione deve essere data verso i gruppi giovanili di aggregazione artistici, culturali o semplicemente ricreativi.

Molto di questo è stato realizzato ma sempre più in modo centralistico: diciamo che questo è l’elemento che deve davvero caratterizzare un cambiamento di mentalità nell’Amministrazione della nostra città.

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