Parte 9 – LA SCUOLA AL TEMPO DI BERLUSCONI (per la 8 vedi 30 luglio)

Parte 9 – LA SCUOLA AL TEMPO DI BERLUSCONI (per la 8 vedi 30 luglio)

…..Al “Livi” i maturati nel quinquennio superano l’80% e al “Copernico” il 76%. Inciampa, invece, circa la metà degli iscritti all’Istituto Magistrale. La media pratese degli abbandoni e delle bocciature si aggira invece sul 52 per cento contro il 39 per cento circa su scala nazionale. Preoccupanti anche i dati relativi alle promozioni degli alunni iscritti alle prime classi. Considerando anche in questo caso sia i promossi di giugno che quelli di settembre, in alcuni istituti si sfiorano livelli davvero allarmanti. Al “Marconi” sono 97 su 205 gli iscritti alle prime che accedono al secondo anno, al “Buzzi” 113 su 184, al “Rodari” 273 su 347, al “Gramsci” 121 su 213, e così via. I dati presentati ieri si prestano subito a tre osservazioni. Occorre in primo luogo riflettere su una scuola che appare squilibratissima, con l’assenza di una vera connessione fra medie e superiori. E sembra mancare anche un vero orientamento dello studente che si appresta ad entrare in un istituto superiore, così come un periodo di ambientamento, nel quale verificare con test la predisposizione, le conoscenze di base e gli handicap di ogni singolo allievo. Appare inoltre evidente che chi sceglie il liceo ha già formata una sua caratteristica di base, mentre non sempre chi opta per un istituto professionale o tecnico sa bene a che va incontro o come affrontare il ciclo quinquennale. Appare inoltre evidente che chi sceglie il liceo ha già formata una sua caratteristica di base, mentre non sempre chi opta per un istituto professionale o tecnico sa bene a che cosa va incontro o come affrontare il ciclo quinquennale. Con la diffusione dei dati sulla dispersione scolastica, all’interno dei quali i movimenti trasversali, da e per altre città o altre scuole, si compensano, il PDS spera di aprire il dibattito sui problemi della scuola pratese. Certo è, infatti, che rispetto all’intero paese, Prato si pone come uno dei casi peggiori per dispersione e difficoltà scolastiche.
Fabio Barni Il Tirreno Cronaca di Prato pag. IV del venerdì 29 gennaio 1993
In contemporanea anche “La Nazione” su pagina regionale lanciò l’allarme con un articolo di Sandro Bennucci il cui sommario era “Studenti toscani, metà non arriva al diploma” il sottotitolo recitava “Deludente radiografia nella regione: grande fuga nei primi due anni di media superiore”.
Bennucci, accanto al tema della dispersione e dell’abbandono, tocca anche un altro argomento che è da sempre “fondamentale”: le strutture scolastiche.
FIRENZE – Uno studente su due non arriva al diploma di scuola media superiore. E si fa lezione in edifici modesti, spesso costruiti per altri usi. Ecco la “fotografia” della scuola toscana scattata dalla Regione. Un’istantanea deludente, che mostra approssimazione in chi organizza gli studi e incertezze; dispersioni e addirittura “fughe” da parte dei ragazzi. Ragazzi cresciuti in una fetta d’Italia evoluta sul piano culturale, ma inclini a scoraggarsi e ad abbandonare alla prima, o magari alla seconda difficoltà. Se quasi il cento per cento dei bambini iscritti alla prima elementare arriva a superare l’esame di quinta, la percentuale si contrae considerevolmente nella scuola media: solo l’87 per cento ottiene la licenza……

…fine 9….

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